Marco Mondi

 

Un gesto che lascia il segno

...Nelle incisioni, di Renato Tonietto il segno coincide con l’evocazione dell’immagine.E’ unsegno minuto, un grafismo ricercato che crea l’oggetto modula la luce, dà valore cromatico all’intera opera.

E’un segno che si muove e si sviluppa all’interno di una forma che a priori determina il successivo risvolto dell’opera. La matrice infatti, impiegata per l’incisione calcografica ad acqueforte ed acquatinta con interventi a puntasecca, viene da principio sagomata su un’idea iniziale che prenderà corpo solo dall’istante in cui la superficie su cui lavorare avrà assunto la sua forma ,dettato la sua logica, acquisito il suo volume. L’immagine allora sorge dal minuzioso intrecciarsi di una miriade di tratti, da una moltitudine di segni secondo una sorta di razionalità costruttiva nella quale vien dato, come conseguenza, ampio spazio alla luce e al valore cromatico.Lo spunto figurativo parte prevalentemente da un soggetto reale, generalmente una natura morta, ed acquista un valore semantico, un significato, solo apparentemente sereno. Vi traspare, in ultima analisi ,un certo che d’inquietante, una staticità espressiva che sottolinea il passaggio del tempo, reale o mentale , sugli oggetti raffigurati. Lo stesso anche nelle sue pitture dominate da una pennellata grafica e minuta , da un colorismo freddo,da una staticità dell’immagine. L’impiego, ancora, sovente, di superficie verticali , strette ed allungate, serve a fissare l’immagine in una direzione quasi spirituale e silenziosa.

Castelfranco Veneto , marzo 1995.

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